Nell'estate del 1932, a pochi mesi dall'ascesa al potere di Hitler, il ventiseienne Dietrich Bonhoeffer tiene un corso universitario sull'essenza della Chiesa. Sviluppate dal punto di vista della teologia protestante, le riflessioni di Bonhoeffer si concentrano sul rapporto tra l'istituzione ecclesiastica, espressione di Dio nel mondo, e la società che la circonda. Con un'analisi lucida e schietta, il giovane teologo riconosce le difficoltà della Chiesa di rappresentare adeguatamente nel mondo la realtà divina, indicando allo stesso tempo la necessità di continuare a trasmettere ai fedeli il significato dell'appartenenza a una comunità spirituale. Per non perdere il contatto con il mondo, in cui è storicamente collocata, la Chiesa deve recuperare l'autenticità e la passione delle origini, deve cioè ritornare ad essere il "luogo" di Dio in Terra. La presente edizione è arricchita da due lettere inedite scritte nel 1936 dal seminario clandestino di Finkenwalde, in cui Bonhoeffer prosegue la sua riflessione sulla vera natura dell'istituto ecclesiastico.
Ma papa Francesco, nonostante il consenso entusiastico sulla sua persona, è solo? È letto, compreso, seguito? Ci voleva un cardinale del Collegio, teologo della casa Pontificia, un domenicano sapiente e mite, acuto e moderno, pur avendo attraversato la storia, e la storia della Chiesa, dalla Resistenza al Concilio, dalla vicinanza a Giovanni Paolo II alla sintonia con Francesco. Un sacerdote cui porre con libertà ogni domanda, le più urgenti per il cristiano, per l'uomo di oggi. Dall'idolatria agli scandali, dalla bioetica alle apparizioni, dal demonio alla bellezza come via della verità. Un dialogo aperto, senza dogmatismi e giri di parole, che suscita altre domande, che conforta sulla speranza e sul destino buono del mondo, anche del nostro mondo.
Il conclave del 2013 e l’elezione di papa Francesco rappresentano un momento chiave per comprendere la direzione di marcia della chiesa cattolica. Il cattolicesimo romano si trova di fronte ad una serie di incognite, la prima delle quali la ridefinizione del rapporto tra la sua identità romana (urbs) di fronte alla sua dimensione cattolica nel senso di universale e mondiale (orbis). Il gesuita Bergoglio, papa Francesco, rappresenta l’incarnazione di quella transizione verso una “chiesa-mondo” annunciata dal teologo gesuita Karl Rahner alla fine del Concilio Vaticano II.
Massimo Faggioli, formatosi in Italia e in Germania, dal 2009 è docente di storia del cristianesimo alla University of St. Thomas a Minneapolis/St. Paul (USA). Collabora con varie riviste e quotidiani, italiani e non.
Finalmente il libro di Balducci che manca da più di trent'anni e che in molti hanno invocato e atteso. Al centro il desiderio di rinnovamento che sorgeva nella Chiesa subito dopo la conclusione del concilio Vaticano II (la prima edizione del libro è del 1970). Balducci vede la speranza di una riforma della Chiesa incentrata sul primato della Parola di Dio, nella forte rivalutazione del ruolo del popolo e della Chiesa locale e su un rapporto profondamente rinnovato della Chiesa con il mondo contemporaneo. Possiamo parlare di un "ultimo appello" di Balducci per cambiare la Chiesa cattolica, ritrovandone il vero centro che è l'eucaristia. Seguirà invece una profonda delusione accelerata dalle vicende personali - il processo per apologia di reato per la difesa dell'obiezione di coscienza - che porteranno Balducci verso la "svolta antropologica", caratterizzata da una lettura del Vangelo come annuncio di pace e dall'impegno per gli emarginati e gli ultimi.
Questo volume contiene una raccolta di scritti inediti su temi legati alla realtà cattolica, quali la fede, la tradizione, la storia e la missione nella Chiesa, la vita consacrata, la catechesi. Nella stesura di questo corposo lavoro l'intento dell'Autore è stato quello di congiungere la profondità dottrinale della riflessione teologica con una comunicazione diretta e chiara, adatta a tutti coloro, sia laici che consacrati, che valorizzano la tradizione della Chiesa, ma anche all'uomo moderno, proiettato sul futuro e sul continuo progresso della società.
Il contributo della Chiesa Ortodossa alla realizzazione della pace, della giustizia, della libertà, della fraternità e dell'amore tra i popoli e l'eliminazione delle discriminazioni razziali e di ogni altro tipo. Ispirata continuamente dall'attesa e pregustazione del Regno di Dio, la Chiesa non resta indifferente ai problemi dell'uomo di ogni epoca; al contrario, partecipa alla sua angoscia e ai suoi problemi esistenziali, portando, come il suo Signore, la sofferenza e le lacerazioni che il male suscita nel mondo e versando, come il buon Samaritano, olio e vino sulle sue ferite (Lc. 10,34), attraverso la parola "della perseveranza e della consolazione" (Rom. 15,4 - Eb. 13,22) e l'amore attivo. La sua parola verso il mondo mira prima di tutto non a giudicare e a condannare il mondo (cfr. Gv. 3,17 e 12, 47), ma a offrirgli come guida il Vangelo del Regno di Dio, la speranza e la certezza che il male, sotto qualsiasi forma, non ha l'ultima parola nella storia e non deve essere lasciato a dirigere il suo cammino.
«Il Mese Missionario Straordinario sia occasione di grazia intensa e feconda per promuovere iniziative e intensificare in modo particolare la preghiera – anima di ogni missione –, l’annuncio del Vangelo, la riflessione biblica e teologica sulla missione, le opere di carità cristiana e le azioni concrete di collaborazione e di solidarietà tra le Chiese, così che si risvegli e mai ci venga sottratto l’entusiasmo missionario».
(Papa Francesco)
Il 30 novembre 2019 ricorrerà il centenario della promulgazione della Lettera apostolica Maximum Illud, con la quale Benedetto XV desiderava dare nuovo slancio alla responsabilità missionaria di annunciare il Vangelo. In occasione di questo importante anniversario, Papa Francesco ha indetto per tutta la Chiesa un Mese Missionario Straordinario, affidando l’animazione di questo evento alla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e alle Pontificie Opere Missionarie.
Grazie ad un’ampia consultazione presso le Chiese locali, è stata realizzata questa Guida per preparare e vivere il Mese Missionario Straordinario Ottobre 2019. Si tratta di un sussidio realizzato con i contributi provenienti da cristiani di tutto il mondo e rivolto ai cristiani di tutto il mondo. I testi qui presentati serviranno a ispirare la creatività delle Chiese locali e dei loro cristiani nell’affrontare le sfide inerenti all’evangelizzazione a partire dalla missio ad gentes e dal proprio contesto.
Le parti di cui si compone questa Guida corrispondono alle dimensioni spirituali indicate dal Santo Padre Papa Francesco nell’indire questo Mese Missionario Straordinario: l’incontro personale con Gesù Cristo vivo nella Chiesa, la testimonianza di santi e martiri della missione, la formazione catechetica alla missione e la carità missionaria.
Se c'è una parola che non perde mai di attualità questa è sicuramente la parola "liberazione". È su di essa che si sofferma il monaco benedettino, biblista e teologo della liberazione, il brasiliano Marcelo Barros, illuminandone il significato alla luce dei testi biblici e in particolare del tema giubilare, ma anche rispetto a quella riflessione in cui si è distinta la teologia latinoamericana a partire dall'inizio degli anni '70. In piena fedeltà al metodo tipicamente latinoamericano del "vedere, giudicare, agire" (prima osservando i "segni dei tempi" provenienti dalla realtà dei popoli, poi interpretandoli alla luce della Parola di Dio e infine traducendo tutto ciò in esortazioni e impegni concreti) Marcelo Barros riflette sul significato di una teologia e di una spiritualità liberatrici per il nostro presente, come risposta all'invito divino a trasformare il mondo e a costruire resurrezione laddove si incontrano oppressione e morte. Nella convinzione che la ricerca di liberazione sia una questione di fede, un tema teologale e teologico. E che, per questo, ogni autentica teologia cristiana non possa non essere, in qualche modo, una Teologia della Liberazione.
«La famiglia, oltre che sollecitata a rispondere alle problematiche odierne, è soprattutto chiamata da Dio a prendere sempre nuova coscienza della propria identità mlssionaria di Chiesa domestica anch'essa "in uscita"».
L'ascolto delle sfide sulla famiglia, il discernimento della sua vocazione e la riflessione sulla sua missione sono i tre grandi temi dell'Instrumenturm Laboris predisposto per il Sinodo dei Vescovi
in programma a Roma nell'ottobre 2015.
“La religione non riguarda la religione, tanto meno le religioni”, afferma decisamente Zizioulas. “La religione riguarda gli esseri umani e la loro relazione con Dio, gli uni con gli altri, e con la creazione. Le religioni devono far fronte alle sfide del nostro tempo”. Davanti ai problemi dell’evangelizzazione e dell’inculturazione, la teologia o si chiude a riccio, rivendicando l’accesso ad un ramo particolare della conoscenza e rendendosi un oggetto specialistico, oppure risponde a tali sfide non applicando criteri teologici, ma semplicemente etici. Zizioulas raccomanda invece la prassi dei Padri greci, che “non assunsero semplicemente una visione critica della cultura greca, ma entrarono profondamente in essa e stabilirono legami creativi con le sue premesse…”. uttavia lo fecero rispondendo alle questioni culturali non con l’etica, ma con la vita nuova, e dunque con il dogma. L’etica infatti è solitamente determinata dal concetto di natura, mentre la fede nel Dio trinitario, con al centro la nozione di koinonia, è la rivelazione della persona, cioè di un modo di esistere sconosciuto nelle condizioni decadute dell’esistenza. Questo libro del metropolita Ioannis di Pergamo offre una raccolta di suoi articoli apparsi in varie riviste teologiche, non sempre facilmente accessibili, che presentano la teologia trinitaria come il fondamento e la novità di tutta l’esistenza cristiana, costituita pertanto da un’identità relazionale: nel suo stile di vita, nelle sue strutture, nella sua missione… La fede trinitaria presenta una nozione di libertà e di comunità cosí profonde da costituire una sfida radicale alle concezioni moderne della persona e al problema dell’unità e della diversità che occupano il pensiero umano fin dagli inizi.